Il respiro della miniera
Dall’ultimo decennio dell’Ottocento agli anni Sessanta del secolo scorso, si dipana la storia di una famiglia la cui esistenza è segnata dalle vicende dell’Italia: la recente unificazione nazionale, la Grande guerra, l’emigrazione in America, il Fascismo, la Seconda guerra mondiale, la rinascita economica del dopoguerra. Tali vicende rappresentano solo l’imprescindibile sfondo e condizionamento della vita vissuta da un’intera comunità di minatori e di contadini che abitano una piccola valle, lontana dai luoghi del potere e delle decisioni politiche. La società così rappresentata però, anziché essere contrassegnata dalla indubbia marginalità geografica, esprime un’intensa dinamicità di relazioni, di costumi antichi che si adeguano ai tempi, di valori che contrassegnano le scelte quotidiane ed esistenziali. Nel teatro della vita si affacciano molteplici personaggi che di questa quotidianità e di questi valori sociali sono la personificazione e la sostanza culturale. Se le vicende che si susseguono, anno dopo anno, sono irrilevanti ai fini della grande Storia, si rivelano invece essenziali per comprendere la straordinaria dimensione della vita vissuta, con le speranze, le paure, i dolori e le gioie proprie di una comunità che la Storia, spesso inconsapevolmente, ha contribuito a costruire nel lavoro, nel sacrificio, nell’entusiasmo, nelle tragedie della quotidianità. Che in fondo per loro, come per ognuno di noi, rappresenta la personale, irripetibile eccezionalità. Il presente volume raccoglie, con alcune integrazioni, il racconto Andrì, già pubblicato nel 2023 e oramai esaurito, necessaria premessa storica e letteraria delle vicende raccontate nella seconda parte, dal titolo Campello.
Dalla nascita alla morte
L’indagine ricostruisce gli eventi principali che hanno scandito e caratterizzato dal diciannovesimo al ventesimo secolo la vita degli abitanti di Corna, il villaggio rurale situato in Alta Valle Imagna, sulla montagna prealpina occidentale delle Orobie. Le informazioni sono tratte dalle fonti fono e video-documentali acquisite dal Centro Studi Valle Imagna: trasferite in una sorta di narrazione popolare, sono in grado di fornire un affresco completo delle principali fasi dell’esistenza dei gruppi parentali. È una voce collettiva narrante ad accompagnare il lettore dentro le notizie anche minute della vita e dei pensieri delle persone, come se le centinaia di testimonianze raccolte avessero trovato una sintesi espositiva unitaria. La sequenza temporale del ciclo della vita consente di cogliere i legami intergenerazionali, le fasi di passaggio tra le diverse fasce d’età, la collocazione dei singoli individui nella comunità. Sono stati messi in evidenza, sempre in una prospettiva dinamica, comportamenti individuali, forme di controllo sociale, ma anche valori e cambiamenti di una popolazione rurale sempre alle prese con l’istinto di sopravvivenza in una realtà difficile e avara di risorse. La dimensione della vita nello spazio rurale ha sempre visto al centro la famiglia, che si esprime attraverso le relazioni sociali ed economiche dei suoi componenti, calate nelle questioni sanitarie, professionali, lavorative, religiose,… di sussistenza. La precarietà dell’esistenza è stata una costante per centinaia di migliaia di valligiani, al punto che viene spontaneo chiedersi come abbiano fatto a superare condizioni di vita estremamente difficili. La forza della fede li ha aiutati ad accettare prove altrimenti insostenibili, ma ha agito anche da coperchio al dispiegamento di forme di ribellione. Sugli istintivi atteggiamenti di protesta hanno avuto la meglio comportamenti di accettazione della realtà.
Con Giorgio Schena autore, Antonio Carminati autore